domenica 19 gennaio 2020

RECENSIONE: IL RITRATTO DI DORIAN GRAY


Benvenuti, è da un po' che non pubblico nulla, ma sono stata molto impegnata. 
Anche se in ritardo visto che finito il libro a Natale, ecco qui la recensione!



                                                                  TITOLO: Il Ritratto di Dorian Gray
                                 GENERE: Classico/Narrativa psicologica
CASA EDITRICE: Newton Compton Editori
PREZZO DI COPERTINA: € 3,90


TRAMA

Il sogno di possedere un ritratto che invecchi al suo posto, assumendo i segni che il tempo dovrebbe tracciare sul suo volto angelico, diviene per Dorian Gray una paradossale, terribile realtà. Ma non saranno tanto le tracce del tempo che passa a fermarsi sul dipinto di quel bellissimo giovane, quanto le nefandezze di cui la sua anima si è macchiata. Un'anima giunta al culmine della dissolutezza, corrotta e degradata. Dalla sua sfida diabolica alla giovinezza eterna, Dorian uscirà sconfitto, schiavo di un ideale, assurdo desiderio di far coincidere l'arte con la vita.


                                                                    RECENSIONE

Questo libro racconta, anche se in maniera romanzata, di come la vanità di un individuo possa arrivare a tal punto da commettere errori ed atti degni di macchiare la nostra anima.

Qui prendiamo come esempio la storia del protagonista Dorian Gray, un giovane ragazzo molto affascinante. Talmente bello da attirare l'attenzione su di sé di moltissime persone, benestanti e non, tra cui Basil Hallward un pittore che entra nelle grazie di Dorian diventando suo amico. Basil sarà l'autore del famoso ritratto. Un dipinto che ritrarrà tutta la bellezza che Basil vede in Dorian. La vista del dipinto sarà uno shock per il giovane, che troverà nell'amico del pittore (e successivamente anche suo), Henry Wotton, qualcuno che sarà per lui un punto di riferimento per tutto ciò che riguarda la bellezza e saper vivere ricercando solo le cose e le persone veramente belle, anche se con diffidenza all'inizio.

Il concetto di "bellezza", grazie al suo nuovo amico diventa per Dorian l'unica cosa per cui valga la pena di vivere. Un ideale talmente importante da fare un "patto con il diavolo" per far sì che la sua giovinezza e la sua bellezza esterne rimangano immacolate e che il ritratto assuma le sembianze che il passare degli anni avrebbe portato su di lui.
Questa ricerca costante delle cose "belle da vivere" non gli basta
mai, dovendo trovare sempre modi diversi con cui divertirsi. Quest'ultimo concetto lo possiamo riassumere con questa frase:

 "V'erano momenti nei quali considerava il male semplicemente un moto attraverso il quale tradurre in atto la sua concezione del Bello.


Questo romanzo è un classico simbolo dell'Estetismo, che fa parte della corrente letteraria Decadentismo. Rappresenta infatti la bellezza come concetto ideale secondo cui si dovrebbe vivere, mettendo quasi in secondo piano altri aspetti di cui l'essere umano avrebbe bisogno come delle sane relazioni.
Viene tutto raccontato attraverso gli occhi dei personaggi che ci vengono rappresentati, ognuno di loro portatore di idee diverse dagli altri che vengono fuori attraverso la narrazione.

Personaggi e ambientazione assolutamente bellissimi e azzeccati. Almeno una volta nella vita andrebbe letto. Penso di aver compreso quasi fino in fondo ( e dico quasi perché sicuramente lo rileggerò, capendo ciò che con una prima lettura non capii) questo romanzo grazie anche al periodo in cui l'ho letto, inoltre a scuola stavamo affrontando l'argomento. 

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